Castello Svevo – Rione Castello
L’imponente Maniero fu realizzato tra il 1255 ed il 1233 per ordine dell’Imperatore Federico II nella parte più alta della città, dove sorgeva l’antica Acropoli Messapica prima, fortificazione normanne e la Cattedrale Bizantina in seguito. Il castello ha la forma di un triangolo isoscele con base a sud e vertice a nord e presenta tre torri dalla parte del muro meridionale lungo 88 metri. Le torri sono: “Quadrata”, detta anche “del Maschio” o “del Becco” edificata in epoca normanna e poi modificata in epoca sveva, s’innalza sul tipico basamento detto a donjon di quell’epoca; le torri “del Cavaliere” e “del Salto”sono di epoca angioina. Il muro orientale munito di 54 merli e due porte è lungo 107 metri. Nella parte occidentale, il cui muro misura 107 metri ci sono le residenze, le gendarmerie, le stalle e gli alloggi militari, assieme ad altri fabbricati di servizio. Su questo muro si apriva l’antico ingresso munito di ponte levatoio. Al vertice si trova la torre “dello Sperone”, di epoca sveva, simile alla prue di una nave, dalla quale è possibile ammirare uno splendido paesaggio. Questa particolare forma del castello gli è valso l’appellativo di “Vascello natante nell’aria”. L’antico maniero è anche conosciuto come il “gigantesco gioiello di pietra” come lo definì Paul Bourget e ha ospitato moltissimi regnanti e personaggi illustri: Maria d’Enghien e Ladislao di Napoli, Isabella di Chiaromonte e Ferdinando I, Alfonso II, Federico Guglielmo II Hohenzollern, diversi principi di casa d’Asburgo, C. Ricci, P. Bourget, il cardinale decano E. Tisserant, Maria Josè di Savoia, Vittorio Emanuele III e la corte Sabauda con Badoglio mentre fuggivano da Roma cercando di salvare la monarchia, Margareth d’Inghilterra. La piazza d’armi è di 3600 mq e poteva ospitare più di cinquemila militari. Ai piedi della Torre del Salto si trova la cripta dei Santi Crisante e Daria, antichi protettori della città, edificata nel IX secolo dal vescovo Teodosio. Il 21 settembre 1897 un violentissimo ciclone deturpò il castello che essendo di possesso comunale fu permutato con il Palazzo Martini solo il 13 novembre 1933 ai Conti Martini Carissimo di Castel d’Oria i quali lo restaurarono riportandolo agli antichi splendori. Nel 2007 è stato acquistato dai coniugi Romanin-Caliandro di Brindisi.