Mesagne: Dal 13 Giugno nel Castello la prestigiosa mostra dal titolo “G7 – Sette Secoli Di Arte Italiana”

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È in allestimento, nelle sale del castello di Mesagne (Brindisi), quell’autentica macchina del tempo che sarà la mostra «G7: Sette secoli di arte italiana», evento che, organizzato da Puglia Walking Art e dalla Rete di impresa Puglia Micexperience, vede il patrocinio di Regione Puglia e Comune di Mesagne, Camera di Commercio di Taranto-Brindisi e Aeroporti di Puglia e ancora vedrà, grazie al Protocollo d’intesa per la collaborazione fra la Direzione generale Musei, la Direzione regionale Musei Puglia, organismi del Ministero della Cultura, la promozione della stessa manifestazione nei luoghi della cultura statali presenti sul territorio regionale pugliese.

Evento collaterale al summit internazionale di Borgo Egnazia, la mostra sarà inaugurata il 13 giugno prossimo e andrà ben oltre i giorni di permanenza in terra pugliese dei Grandi della Terra, perché chiuderà i battenti il 30 novembre prossimo. Essa sarà capace di far viaggiare il visitatore fra XIV e XX secolo, fra arte medievale ed espressioni artistiche contemporanee emerse in Italia. Sotto la guida scientifica del prof. Pierluigi Carofano, che ha già curato l’esposizione su «Caravaggio e il suo tempo» realizzata lo scorso anno da Micexperience, sempre nel castello mesagnese con lusinghieri consensi di pubblico e di addetti ai lavori, la mostra sarà articolata in sette sezioni, che faranno cogliere il momento iniziale della storia dell’arte italiana e «il primo Rinascimento», quindi «il pieno Rinascimento, verso la “maniera moderna”» ed ancora «il Naturalismo caravaggesco» ed «Esempi di Neoclassicismo», nonché il «Romanticismo e la pittura di storia» ed in conclusione esempi di «Liberty, Futurismo, Informale e Concettuale».

Un sapiente equilibrio fra opere scultoree e pittura è alla base di questa mostra, con 49 opere d’arte in esposizione e con la possibilità di ammirare, unico evento di questo livello nell’intero Meridione d’Italia, l’evolversi di una presunta identità nazionale geograficamente e temporalmente circoscritta. «Ogni sezione è una macroarea al cui centro è presente l’artista “identitario” di quel determinato momento o fenomeno artistico», spiega il prof. Carofano e c’è solo il timore di lasciar fuori dalla lista qualche grande maestro, perché a Mesagne sarà possibile ammirare opere di Luca Signorelli e Andrea del Verrocchio, di Raffaello e Tiziano e di Leonardo e della sua Bottega, di Lorenzo Lotto e Ludovico Carracci. C’è la ineffabile Artemisia Gentileschi e ci sono opere di Guido Reni; c’è Gian Lorenzo Bernini e c’è Antonio Canova con Bernardo Canal e suo figlio, il più noto Canaletto. Particolare attenzione è stata riservata alle genialità nate nel Sud d’Italia, fra Nicola Pisano (alle origini) e Francesco Fracanzano, senza omettere il Cavalier Calabrese e Salvator Rosa, Corrado Giaquinto fino al più recente Giuseppe De Nittis ed ai contemporanei Pino Pascali e Roberto Ferri, il 46enne artista tarantino, che già lo scorso anno fu posto in dialogo con le opere di Caravaggio.