Oria, Ordinati due nuovi Diaconi nella Diocesi

Si tratta di Carmine Maiorano, di Uggiano Montefusco e Valerio Gioia di Ceglie Messapica

“Sarete dei corrieri di Dio, perché dovrete portare la Sua Parola; attenti bene: la Sua Parola, mai la vostra. Anzi, ancor di più: la vostra parola dovrà essere la Sua Parola, nel senso che non dovrete avere altro da dire che la Parola che avrete ascoltato”. Queste le parole che il vescovo Vincenzo ha rivolto agli accoliti Carmine Maiorano e Valerio Gioia durante l’omelia, pochi minuti prima di conferire loro l’ordine sacro del diaconato.

Una celebrazione molto partecipata, quella svoltasi ieri – 30 marzo 2023 – nella Basilica Cattedrale dell’Assunta di Oria. Presenti le comunità di origine dei due diaconi – la parrocchia “Maria Santissima Assunta” in Uggiano Montefusco per don Carmine e la parrocchia “Maria Immacolata Madre della Divina Provvidenza” in Ceglie Messapica per don Valerio – assieme all’intero presbiterio diocesano, a delegazioni di autorità civili e militari. Presenti anche i rettori del Seminario di Molfetta, don Gianni Caliandro, e di Bergamo, don Gustavo Bergamelli, dove hanno studiato e si sono formati rispettivamente don Valerio e don Carmine.

Il vescovo Vincenzo ha poi rivolto ai due ordinandi queste parole: “Cari Carmine e Valerio, vi invito ad accogliere l’esortazione di Saint Charles de Focauld quale programma di vita diaconale, oggi, e sacerdotale, domani: «Non cerchiamo di essere più grandi di Gesù agli occhi degli uomini… Il Maestro è stato disprezzato, il discepolo non deve essere onorato; il Maestro è stato povero, il discepolo non dev’essere ricco; il Maestro è vissuto con il lavoro delle sue mani, il discepolo non deve vivere di rendita; il Maestro andava a piedi, il discepolo non deve andare a cavallo; il Maestro cercava la compagnia dei piccoli, dei poveri, dei lavoratori, il discepolo non deve farsela con i potenti; il Maestro appariva agli occhi di tutti un lavoratore, il discepolo non deve apparire un potente personaggio; il Maestro è stato calunniato, il discepolo non dev’essere lodato; il Maestro era vestito poveramente, era scarsamente nutrito, era miseramente alloggiato, il discepolo non deve andar vestito in modo elegante, essere ben nutrito, avere una casa comoda; il Maestro ha lavorato, si è stancato, il discepolo non deve pensare al riposo; il Maestro ha voluto apparire piccolo, il discepolo non deve voler sembrare grande»”.

Memoria Diocesi di Oria