Nell’ambito di un’operazione svolta dal Nucleo tutela patrimonio culturale di Bari, due persone sono state denunciate a piede libero, presso la Procura della Repubblica di Brindisi, per i reati, in concorso, di opere illecite su beni culturali, danneggiamento di patrimonio archeologico e ricettazione di beni culturali provenienti dal Castello Federiciano di Oria.
Nell’ambito di una verifica amministrativa sulla collezione archeologica già denominata “Martini-Carissimo”, “sono emerse criticità – si legge in un comunicato del Nucleo Ntpc – sull’osservanza delle misure di protezione e conservazione della importante collezione privata, costituita da circa 800 reperti di pregevole fattura, oggetto di attività illecite che hanno procurato anche il danneggiamento di alcuni esemplari”.
“L’attività ha consentito di sottoporre a sequestro i beni culturali di provenienza illecita e di deferire – si legge ancora nel comunicato – alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Brindisi due persone per i reati, in concorso, di opere illecite su beni culturali, danneggiamento di patrimonio archeologico e ricettazione di beni culturali”.
“Le verifiche, condotte in sinergia con la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Brindisi e Lecce – conclude il comunicato – hanno consentito di rilevare le generali condizioni di inadeguatezza delle modalità di custodia dei beni culturali archeologici – rimossi dal luogo di destinazione in assenza delle dovute autorizzazioni – e di rinvenire circa 50 pezzi (fra cui reperti ceramici e bronzei), non inclusi nell’elenco della decretazione di vincolo della collezione e detenuti in violazione delle norme che disciplinano i rinvenimenti e il possesso di beni archeologici”.