La scienza psicologica ha sottolineato ormai da molto tempo il contrappeso che una genitorialità inconsapevole può esercitare sulla crescita e lo sviluppo di un individuo forte e sicuro di sé.
Le relazioni future di un bambino con se stesso, il mondo e con possibili partner traggono in gran parte insegnamento dalle modalità apprese a partire dalla primissima infanzia.
Tuttavia, ognuno può scegliere nella sua vita, una volta divenuto adulto, non solo di accudire un proprio bisogno insoluto nel tentativo di non rivivere condizioni apprese dal nucleo di origine e cristallizzate nel tempo, ma anche decidere di diventare un genitore attento e capace, in grado di monitorare il soddisfacimento dei bisogni fondamentali del proprio bambino e concorrere ad una sua crescita equilibrata.
Quali sono i bisogni di cui stiamo parlando?
Quando parliamo di bisogni emotivi, stiamo considerando quelle componenti tipiche di ogni essere vivente che gli permettono di orientarsi nel mondo e di percepire la propria valenza come “essere in vita” che ha un suo specifico posto e significato.
Si tratta, dunque, di condizioni fondamentali che permettono di configurare delle “mappe” su chi siamo, cosa vogliamo, cosa possiamo aspettarci dagli altri e cosa da noi stessi.
Tutti i bisogni sono connessi tra loro e permangono per tutta la vita; vediamo di seguito insieme quali sono.
In primis è indispensabile sottolineare il bisogno di sentirsi al sicuro. Quando parliamo di protezione ci si riferisce a pericoli fisici ed emotivi. Aver percepito protezione e sicurezza intorno a sé, permetterebbe ad un futuro adulto di sentirsi stabile e sicuro di se stesso. Mentre un bambino che non riceve questo, potrebbe temere di non riuscire a cavarsela nel mondo, di non avere le qualità per uscire indenne dalle situazioni oppure potrebbe non riconoscere ciò che per lui è pericoloso ed incorrere così in relazioni, condizioni o situazioni che metterebbero a repentaglio la sua salute psichica, fisica ed emotiva.
Un’altra condizione fondamentale per un bambino, al fine di vivere serenamente la propria esistenza, è quella di ricevere dal proprio genitore una buona sintonizzazione rispetto ai propri stati interni e ai propri bisogni emotivi.
Essa, infatti, aiuta il piccolo a sentirsi riconosciuto per chi è e a sentirsi visto dai propri genitori grazie alla loro comprensione ed il sostegno. Non ricevere questa sintonia a lungo, potrebbe portare un bambino a modificare la sua identità e i propri bisogni per modellarla su quella di chi ha di fronte, al fine di ottenere una sintonizzazione al contrario e non sentirsi “sbagliato” o “inesistente”. Situazioni come queste inducono futuri adulti alla costruzione di una modalità di stare al mondo “falsa”, una maschera da portare al fine di percepire un’identità che differentemente resta sconosciuta, perché non rispecchiata dalla propria famiglia di origine. Tipici di questa condizione sono anche il perfezionismo
patologico o la compiacenza eccessiva nel rapporto con l’altro, al fine di ritrovare quella sintonia che non si è percepita, con il costo però di non sentirsi amati per ciò che si è.
Un altro bisogno richiede la capacità di un genitore di donare conforto e calma al proprio bambino. Riceverli gli permetterebbe di imparare a regolare il proprio stato emotivo e da adulto di poter affrontare tutto ciò che gli accade nella vita, bello o brutto che sia, senza sentirsene sovrastato o dover incorrere a modalità per anestetizzare quei vissuti e distaccarsene emotivamente.
Importantissima, inoltre, è la percezione del piacere nello stare insieme. Aver avuto dei genitori che trasmettevano gioia e divertimento nel condividere del tempo con il proprio bambino, offre ad un futuro adulto la possibilità di concepirsi come un individuo di valore. Un bambino, invece, che si sia sentito trascurato in questo bisogno, potrebbe percepirsi come una persona non desiderabile, sbagliata e indegna di amore.
Un ultimo bisogno essenziale è ricevere la giusta fiducia e il giusto incoraggiamento all’esplorazione da parte dei propri genitori. La necessità della scoperta, infatti, è anch’essa un bisogno imprescindibile per l’apprendimento e l’accudimento. E’ una necessità che, se soddisfatta, permette ad un bambino di sentirsi nel tempo capace, sicuro di sé ed in grado di cavarsela anche di fronte al non conosciuto. Un adulto che non abbia percepito il permesso di spaziare e osare nel proprio ambiente, potrebbe sentirsi, invece, incapace, inadeguato o vulnerabile, in una condizione di dipendenza dagli altri e non in grado
di raggiungere i propri personali obiettivi.
Quindi, protezione, comprensione e validazione, conforto, piacevolezza e fiducia sono bisogni emotivi fondamentali in ogni individuo, riceverli sin dalla primissima infanzia aiuta a crescere sereni anche nel dolore, offrirseli in dono da adulti permette di scoprire un nuovo modo d’amare, sentito e consapevole.
Abbiate cura dei bambini, che siano dentro o fuori di voi.
Dott.ssa Simona Delli Santi, psicologa clinica e della salute
presso “Una Stanza per Sé: servizi per il benessere psicologico”
infanzia, adolescenza, età adulta.