Rubrica Salute e Benessere: “La felicità arriva o si costruisce?”

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Quasi sicuramente ognuno dei nostri lettori si sarà posto l’obiettivo di raggiungere un sostanziale senso di felicità, immaginando per quanto possibile una vita in salute, piena e gioiosa. Un viaggio alla ricerca di un modo di vivere che nell’immaginario comune, solitamente, prevede due vie: lavorare sodo per raggiungere una buona stabilità economica ed avere un “buon” stile di vita, impegnandosi il più possibile per mantenersi sani. Certamente si tratta di due strategie importanti, ma se vi dicessimo che il segreto sta nel prendersi cura di sé in modo ben più ampio? L’Harvard Study Adult Development, uno degli studi longitudinali più lunghi e completi sulla crescita degli esseri umani, ha esplorato i segreti per il raggiungimento di una sentita felicità. Iniziato nella prima metà del ‘900 e termitano negli anni 2000, il progetto ha coinvolto inizialmente 724 uomini di Boston, provenienti da diversi ambienti socioeconomici e culturali, e ha monitorato la loro vita per oltre 80 anni. Negli anni ’70, lo studio si è espanso per includere anche le mogli dei partecipanti e, in seguito, i loro figli, monitorando l’andamento della vita umana per oltre tre generazioni. Ciò che è emerso è molto interessante! Il primo dei fattori predittivi per mantenere un buon stato di salute ed essere felici è sicuramente circondarsi di relazioni sociali positive, poche ma di qualità. I partecipanti che durante lo studio avevano sviluppato relazioni sociali romantiche, familiari e amicali soddisfacenti erano, infatti, anche quelli che vivevano le vite più felici e appaganti. E non solo! Lo stesso studio ha dimostrato come la maturazione di una buona socialità abbia un impatto importante sulla salute fisica delle persone. I partecipanti che avevano relazioni sociali soddisfacenti, infatti, hanno presentato (ad 80anni) una salute fisica migliore, con una migliore salute mentale, una maggiore resistenza allo stress e una minore percentuale di malattie croniche (come le cardiache).    FB IMG 1682384285688I risultati hanno evidenziato anche come la soddisfazione personale, dettata soprattutto dall’aver costruito un ruolo lavorativo significativo per se stessi e gratificante, renda le vite più felici e soddisfacenti. Al contrario, invece, si è visto come il denaro fine a se stesso e la fama non portino alla felicità perché i partecipanti che avevano raggiunto alti livelli di successo finanziario e di carriera non erano necessariamente quelli che vivevano le vite più felici. Dulcis in fundo, è stato anche dimostrato come la felicità e la salute mentale possano migliorare con l’età e con l’impegno personale. I partecipanti più anziani del progetto, infatti, erano quelli che presentavano livelli di felicità e di soddisfazione più elevati nella vita rispetto ai partecipanti più giovani e questo risultato è stato raggiunto anche da chi derivava inizialmente da situazioni socioeconomiche o/e culturali sfavorevoli, dettate da povertà, alta conflittualità, bassa scolarizzazione, etc… In sintesi, lo studio di Harvard ci dice che cosa? Che la felicità è qualcosa che va cercata e costruita ogni giorno. È difficile scovare la propria senza aguzzare gli occhi, scoprirsi le orecchie ed esporre la propria pelle ed è complesso riconoscerla senza aver vissuto la differenza. Il mondo per sua costituzione è fatto di tenacia: il alcune stagioni sembra dover sopravvivere, in altre si può godere la piacevolezza dello scorrere. Abbiate cura di scoprire il vostro sentire con tenacia anche nelle stagioni meno facili e di trovare dunque la strada della vostra personalissima felicità.

Rubrica a cura di: Dott.ssa Simona Delli Santi e Dott. Giuseppe Cinieri

“Una Stanza per Sé: servizi per il benessere psicologico”, studio di psicologia.
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