Le festività natalizie, spesso associate a momenti di gioia, condivisione e celebrazione, possono inaspettatamente scatenare emozioni contrastanti, tra cui vissuti di angoscia e tristezza. Mentre molte persone vivono con entusiasmo il periodo natalizio, per altri può essere un momento di solitudine, rimpianti e ansie. In questo articolo, proveremo ad esplorare con il lettore la tristezza durante le festività natalizie da una prospettiva psicologica, analizzando le possibili cause e offrendo suggerimenti per affrontare questo periodo con consapevolezza e privandosi di un giudizio che spesso può accompagnare questi vissuti.
Le festività natalizie portano spesso con sé aspettative sociali riguardo a se stessi, i propri rapporti relazionali e verso il clima familiare. Confrontarsi con questi pensieri può innescare sentimenti di insuccesso e solitudine. Verso questo specifico aspetto può essere iconico l’esempio di una zia che potrebbe chiedere: “Ma il fidanzato/a? Ma quando ti sposi? A quando un figlio?”. Ritrovarsi in situazioni di confronto scomodo con l’immagine degli altri e le loro aspettative può portare a sentirsi costretti in una situazione in cui arriva giudizio e l’idea di essere valutati negativamente dagli altri, innescando così vissuti di ansia e paura nel confronto sociale.
Un altro aspetto delle feste è che queste possono portare a galla ricordi e nostalgia rispetto alla mancata presenza di persone care perdute. I lutti, che siano legati alla morte o alla rottura di rapporti significativi, possono innescare sensazioni di vuoto e perdita che si acutizzano durante quegli eventi che si era soliti condividere con la persona perduta. In questo caso il Natale diventa una parentesi di ricordi che possono riaprire ferite e rimarcare assenze difficili.
Un discorso simile, legato dunque alla percezione di ciò che non è più possibile vivere, può essere fatto su chi si trova a stare lontano dalla propria famiglia o è in situazioni di isolamento sociale. Anche in questo caso non è raro poter sperimentare una maggiore tristezza durante le festività, spinti dall’idea che questo periodo debba necessariamente essere ricco di momenti di condivisione familiare che non sempre è possibile costruire quando si è distanti.
Se il lettore si riconosce in una di queste situazioni o affronta con difficoltà queste festività per via di altre circostanze che non abbiamo descritto, oppure egli stesso non riesce a identificare cosa innesca questi vissuti, cosa può fare per prendersi cura di sé?
Provare a riconoscere e accettare i propri sentimenti può configurarsi come il primo passo per affrontare la tristezza natalizia. La consapevolezza emotiva permette di comprendere le proprie emozioni senza giudizio, aprendo la strada a un approccio più efficace rispetto al proprio mondo interiore.
Oltre a questo, un altro ruolo fondamentale può averlo il provare a riflettere su quanto potere ha ciò che ci si aspetta dalle feste. Cercare di ridimensionare le aspettative e accettare che le festività non devono necessariamente rispettare dei parametri prestabiliti può ridurre la pressione sociale.
Per coloro che vivono lontani o hanno affrontato delle perdite significative, creare nuove tradizioni può essere un modo per rompere l’abitudine rispetto a ciò che non può essere replicato e creare così situazioni in grado di creare un nuovo senso di appartenenza.
In ultimo, quello che può essere consigliato al lettore, è l’apertura verso i propri sentimenti. È opportuno darsi sempre ascolto, anche quando si prova qualcosa che pensiamo non sia coerente con il contesto e il periodo che si sta vivendo. Le proprie emozioni sono segnali fondamentali del nostro benessere e non accoglierle equivale allo spegnere una sveglia che suona per ricordarci qualcosa di importante. Non c’è motivo di nascondere quello che si ha dentro, ma è indispensabile imparare a riconoscerlo e a prendersene cura. Se il natale può essere relazione e contatto con gli altri, può diventare anche un momento per prendere consapevolezza che si ha bisogno di relazione e contatto con se stessi. Chiudiamo, infine, questa riflessione con un augurio, quello di darvi sempre il permesso di regalarvi uno spazio in cui poter imparare a comprendervi, sostenervi e accogliere un modo nuovo di stare con ciò che siete, provate e vivete.
Un Saluto da:
“Una Stanza per Sé: servizi per il benessere psicologico”, studio di psicologia.
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