Rubrica Salute e Benessere: Scelte e libertà personale: come coltivarla?

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Gran parte della nostra vita è influenzata costantemente da sensazioni, vissuti e insegnamenti che ci derivano dall’esterno. Che si tratti dell’ambiente familiare o dei substrati culturali in cui siamo inseriti, è comunque ormai scientificamente noto come la nostra mente assorba determinati concetti socialmente riconosciuti e li integri nel proprio modo di elaborare soluzioni personali allo scopo di vivere quanto più al sicuro possibile.
Questo processo molto spesso accade in maniera automatizzata, perché il cervello tende a non interrogarsi su situazioni che sono già state ampiamente adottate o scelte da altri, permettendone la loro e (sicuramente) la nostra sopravvivenza. Talvolta però, questa modalità inconsapevole di ancorarsi a decisioni tramandate rischia di far soffrire l’individuo nel presente, facendogli vivere in modo asincrono il suo contesto di vita o radicandolo ad un andamento che non gli appartiene affatto.
Ogni costruzione di pensiero sociale e personale, infatti, nasce e si costituisce per motivi che attendono sia all’era in cui se n’è avvertita la necessità sia a quell’individuo che l’ha scelta tra i costi e i benefici in base al suo modo di percepire il mondo. Non sempre quelle “strategie” rimangono adattate nel corso del tempo e in ogni circostanza e spesso possono non rivelarsi efficaci per noi.
Ma allora come facciamo ad orientarci nel mondo, scegliendo chi vogliamo essere tra le infinite possibilità della vita e senza perderci tra le esperienze di chi ci è accanto da sempre?
Certamente la pressione sociale e la sensazione di dover vivere e scandire la propria vita per tappe che non possono involversi, trasformarsi o offrire seconde possibilità, non aiutano in questo processo, che per sua natura richiede un tempo più armonico e lento.
Il mito per cui una volta scelta una strada non se ne possa percorrere un’altra, l’incastro tra bisogni di esplorazione e cimentarsi in mille modalità esperienziali e le necessità sociali del mondo dello studio e del lavoro, sono tutti motori che spingono alla ricerca di una strategia facile e preconfezionata. La sensazione di non potersi legittimare un tempo più introspettivo, dedicato alla propria esclusiva scelta e all’ascolto dei propri bisogni più profondi da integrare ai propri desideri, è il terreno fertile per la presa di decisioni improprie, dove con improprie non si intende “sbagliate”, ma non congruenti con il
proprio essere.
Che si tratti del percorso di studi, del mondo del lavoro, della scelta di un hobby o del proprio partner, l’ascolto personale e le sperimentazione sono sempre l’unica strada possibile per evitare di vestire i panni di aspettative altrui e ritrovarsi bloccati, insoddisfatti e con la sensazione di avere o essere un problema.
Il nostro mondo interiore, attraverso la lettura dell’emotività e delle nostre reazioni corporee, ci offre una bussola salda per indicarci la nostra strada e per mostrare al mondo e ai noi stessi la nostra esclusiva unicità.
Abbiate cura del vostro tempo, anche se non coincide con le aspettative del sentire comune.
Un caro saluto.

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